L’autobiografia come strumento per l’autostima e l’autoefficacia
Lo scopo per il quale si propone un percorso di autobiografia è attribuire significati e cause ad eventi che riguardano la vita ed il sé del soggetto narratore e che hanno contribuito, in modo più o meno incisivo, alla formazione dell’identità del soggetto stesso. Dobbiamo precisare, però, che quando il soggetto tenta di riorganizzare le esperienze del suo passato per rappresentarle e raccontarle, in una forma coerente con il proprio sé o con l’immagine che ha di sé, inevitabilmente tende ad apportare delle modifiche, aggiustando o colmando, sostanzialmente costruendo una narrazione che non necessariamente sarà fedele alla realtà per come si è svolta.
La principale difficoltà che si riscontra in questo processo è legata al fatto che il soggetto che racconta coincide con il soggetto raccontato, cioè il soggetto e l’oggetto della conoscenza coincidono. Inoltre, aggiustamenti sulla fedeltà del racconto avvengono anche per una continua negoziazione che il soggetto opera con se stesso rispetto alla realtà dei fatti in funzione del condizionamento, più o meno esplicito, del contesto sociale di riferimento. Pertanto, un lavoro autobiografico esclusivamente autodiretto difficilmente potrà dare un contributo utile al soggetto per leggere con occhi diversi il proprio passato e cambiare passo verso il proprio futuro.
Riconnettendosi a quanto detto del modo di procedere del pensiero narrativo, ed in particolare del ragionamento analogico, è facile comprendere che nel momento in cui la persona autovaluta se stessa ed il proprio passato farà riferimento al già noto ed utilizzerà gli schemi mnestici di organizzazione dell’esperienza che è solita usare. (…) Il raccontarsi a se stessi, per attingere in modo nuovo dall’esperienza passata ed acquisire diverse consapevolezze e schemi di lettura, implica l’introduzione sia di nuovi elementi narrativi nel testo del Sé, sia di mutati modelli e schemi di riflessione e approfondimento, sia di una differente percezione di sé (Di Fabio, 2015, pp. 220-221).
In questo processo assume un ruolo fondamentale la consulenza di bilancio di competenze che ha il compito di facilitare il soggetto nel cogliere aspetti di sé che non ha ancora avuto occasione di mettere a fuoco o sui quali non ha lavorato abbastanza, aiutandolo ad acquisire consapevolezza sugli elementi presenti nella sua storia di vita o sui punti di forza di cui non ha piena coscienza.
L’autobiografia è, pertanto, un esercizio complesso che, affinché sia funzionale alla crescita personologica del soggetto, necessita della conduzione tecnica di un consulente esperto; è l’occasione per il soggetto di esprimere se stesso e la propria identità e aumentare la percezione di autostima e autoefficacia. Attraverso la stesura della narrazione della propria esistenza il soggetto rappresenta uno schema di riferimento di se stesso nel quale deve far convivere esperienze vissute, bisogni, abilità e ambizioni, creando connessioni di senso coerenti con la percezione che ha di se stesso in riferimento al contesto sociale, il tutto cercando anche di riconfermare i propri modelli di rappresentazione del reale.
L’autobiografia diviene, però, occasione e spinta al cambiamento solo se nella narrazione vengono inseriti nuovi elementi;
per tale ragione riteniamo che una reale riappropriazione del proprio passato possa realizzarsi solo attraverso un intervento che faciliti la persona nell’esplorazione di aree di sé meno consapevoli e/o valutate (…) I cambiamenti relativi alla modalità di raccontarsi a se stessi sono in primis cambiamenti relativi al modo di percepirsi (…) (Ibidem, p. 221).
L’autobiografia potrà portare a cambiamenti nella rappresentazione di sé e del proprio passato, e produrrà nuove prospettive per il futuro, solo se avverrà attraverso un intervento in grado di favorire sia l’ampliamento del concetto di Sè e dell’identità, sia la ristrutturazione dei costrutti di autostima e autoefficacia “orientandoli ad una più realistica considerazione della capacità e delle potenzialità di sviluppo dell’individuo”.
Tratto da:
IL BILANCIO DELLE COMPETENZE NELLA FORMAZIONE DEGLI ADULTI
la narrazione come strumento di analisi: dalla Learning narrative alla mitobiografia
A cura di Tiziana Lucioli
Bibliografia:
Di Fabio, A. (2005). Bilancio di competenze e orientamento formativo - Il contributo psicologico. Firenze: Giunti